
Sono Soledad e sono un’insegnante di Kundalini Yoga, secondo gli insegnamenti di Yogi Bhajan.
Il mio nome spirituale è Aghia Kirti Kaur, che significa colei che, ascoltando la voce della sua guida interiore divina, ha la capacità di lavorare con grande compassione e servizio positivo nel mondo.
Come tante persone, ho conosciuto l’ansia, la stanchezza mentale e la sensazione di essere lontana da me stessa.
Le sfide quotidiane erano diventate tante, e non sapevo più come gestirle, come vivere bene in mezzo al caos.
Ed è lì che è comparso il Kundalini Yoga.
Momento di svolta: la scoperta del Kundalini Yoga
Incontrare il Kundalini Yoga è stata una piacevole sorpresa.
Non avrei mai immaginato che, attraverso questa pratica, si potessero ottenere così tanti benefici.
Pensavo che yoga e meditazione servissero solo a rilassarsi un po’.
Invece, man mano che partecipavo alle lezioni, sentivo che qualcosa dentro di me si stava trasformando.
Vedevo affiorare aspetti della mia personalità che pensavo fossero incisi nella pietra, e invece, attraverso gli strumenti che il Kundalini Yoga offre, ho potuto lasciarli andare o trasformarli.
Ho ricostruito la mia autostima, schiacciata dagli anni adolescenziali.
Ho imparato ad ascoltare la mia voce interiore senza i filtri dei giudizi altrui.
Ho compreso che lo stress è un brutto compagno di viaggio, e che imparare a gestirlo dovrebbe essere una priorità per tutti.
Praticare questo tipo di yoga è stato per me come avere una bussola: mi ha offerto una direzione chiara e un punto di appoggio solido.
Questo cammino non ha stravolto la mia vita: l’ha resa più autentica, più vera, più mia.
Le esperienze che hanno segnato il mio cammino
Sono sempre stata una persona molto razionale.
Tutto ciò che non poteva essere compreso attraverso la mente logica veniva, per me, automaticamente scartato.
Posso dire che la rigidità era una mia caratteristica.
La mia professione di assistente di volo mi ha insegnato tanto, ma soprattutto ha segnato profondamente il mio cammino: mi ha portata via dall’Argentina fino al Qatar, dove ho vissuto per sei anni.
Allora (era il 2002) era un mondo sconosciuto per molti. Lì ho imparato ad aprire la mente, ad adattarmi a contesti culturali profondamente diversi, anche se a volte con fatica.
Ho viaggiato tanto, e ho visto un mondo che non avrei mai pensato di vedere.
Nel 2008, sempre per lavoro, sono approdata nella terra dei miei avi: la mia amata Italia.
Mi piace sempre dire che l’Argentina è la mia terra, e l’Italia è casa mia.
Gli anni successivi sono stati segnati da nuove sfide, ancora più profonde.
Una di queste è stata la convivenza con un bambino autistico: un’esperienza complessa, che ha richiesto pazienza, adattamento e, ancora una volta, la capacità di rimettere in discussione i miei schemi e di ammorbidire quella rigidità che mi aveva accompagnato per tanto tempo.
Nonostante le difficoltà, considero quest’anima uno dei miei grandi Maestri.
Uno molto duro, ma che mi ha spinta, senza possibilità di fuga, a guardarmi veramente dentro.
Ed è stato proprio in quel periodo che ho scoperto il Kundalini Yoga.
È stato come se l’Universo mi avesse teso una mano per potermi rialzare, ma con nuova forza.



Tra tanti bellissimi insegnamenti che questa disciplina mi ha donato, uno si è inciso profondamente in me:
Non possiamo controllare tutto ciò che accade intorno a noi. Il controllo è un’illusione.
Senza rendercene conto, sprechiamo spesso tanta energia cercando di cambiare gli altri, di manipolare (anche in buona fede) l’ambiente che ci circonda.
E finiamo per fare la stessa cosa con noi stessi: agiamo su programmi che qualcun altro — famiglia, società, religione, tradizione — ha impostato per noi.
Pensiamo di esprimere chi siamo, ma siamo condizionati da aspettative e giudizi esterni.
Così ci smarriamo, perdendo il contatto con la nostra autenticità.
Arriviamo a un punto in cui, per poter essere, cerchiamo continuamente conferme e approvazione dall’esterno.
E questo è uno degli ostacoli più grandi per manifestare la nostra vera identità: quella dell’anima.
L’insegnamento che più mi guida ancora oggi è questo:
Se desideriamo un cambiamento reale, dobbiamo iniziare da noi stessi, senza cercare di cambiare gli altri.
E, allo stesso tempo, dobbiamo chiederci:
Quante cose che facciamo ci appartengono davvero, e quante invece sono frutto di aspettative altrui?
Questa consapevolezza è il cuore del mio modo di vivere.
Ed è il modo in cui oggi insegno il Kundalini Yoga.
“QUANDO LA PRESSIONE È SU DI TE, COMINCIA, E LA PRESSIONE SVANIRÀ”
- Yogi Bhajan
